In tema di protezione internazionale, l’inserimento del paese di origine del richiedente nell’elenco dei “paesi sicuri”, produce l’effetto di far gravare sul ricorrente il rispetto degli oneri di allegazioni rinforzata soltanto per i ricorsi innanzi giurisdizionali presentati dopo l’entrata in vigore del d.m. 4 ottobre 2019, poiché i principi del giusto processo ostano al mutamento in corso di causa delle regole cui sono informati i detti oneri di allegazione.
Ultime dalla Cassazione
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lunedì 30 novembre 2020
Sentenza n. 25311 del 11/11/2020 PROTEZIONE INTERNAZIONALE - INSERIMENTO DEL PAESE DI ORIGINE DEL RICHIEDENTE NELL’ELENCO DEI “PAESI SICURI” - EFFICACIA TEMPORALE - ADOZIONE DEL D.M. 4 OTTOBRE 2019 - FONDAMENTO.
Sentenza n. 32166/2020 PORNOGRAFIA MINORILE - DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO - AGGRAVANTE DI CUI ALL’ART. 602-TER, COMMA NONO, COD. PEN. - PARAMETRI DI VALUTAZIONE - INDIVIDUAZIONE.
In tema di detenzione di materiale pedopornografico, la Terza sezione ha affermato che è configurabile l’aggravante dell’uso di mezzi atti ad impedire l’identificazione dei dati di accesso alle reti telematiche, quando l’agente ponga in essere qualunque azione volta ad impedire la sua identificazione come soggetto che ha avuto accesso alla rete, eludendo le normali modalità di riconoscimento, a partire da quelle relative all’accesso fisico al computer fino a quelle di inserimento nella rete stessa. (Fattispecie in cui l’imputato, usando identità telematiche diverse, aveva adoperato un computer e un “client” di accesso a lui non riconducibili in quanto di un altro soggetto).
Presidente: V. Di Nicola
Relatore: L. Semeraro
domenica 29 novembre 2020
Sentenza n. 24325 del 03/11/2020 CONTRIBUTI PAC - CREDITO DELL’AGRICOLTORE - DEBITO PER PRELIEVO SUPPLEMENTARE DELLE QUOTE LATTE - COMPENSAZIONE IMPROPRIA O ATECNICA - AMMISSIBILITÀ - CONDIZIONI.
Presidente: P. Campanile
Relatore: A.P. Lamorgese
Ordinanza n. 23584 del 27/10/2020 PROTEZIONE INTERNAZIONALE - APPLICAZIONE DEL C.D. REGOLAMENTO DUBLINO III - SINDACATO DEL GIUDICE ORDINARIO NAZIONALE - LIMITI.
In tema di sindacato del giudice ordinario nazionale in ordine all’applicazione del c.d. Regolamento Dublino III, l'individuazione dello Stato competente ad esaminare la domanda di protezione internazionale (Regolamento UE del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 603 del 2013, Dublino III) spetta, in base all'art. 3, comma 3, del d.lgs. n. 25 del 2008, all'amministrazione e, precisamente, all'Unità di Dublino, operante presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno e non al giudice ordinario; pertanto, laddove sia stato impugnato un provvedimento di ripresa in carico di un immigrato già accettato da parte di uno Stato membro UE, il giudice ordinario nazionale non può rilevare violazioni formali del Regolamento Dublino verificatesi nel corso della procedura, essendo sfornito di competenza al riguardo, atteso che il relativo sindacato è limitato al vaglio della sussistenza di carenze sistemiche nella procedura di asilo e nelle condizioni di accoglienza dei richiedenti nello Stato membro designato, tali da implicare il rischio di un trattamento inumano o degradante ai sensi dell'articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, situazione, peraltro, che deve essere tale da superare l'art. 78 del TFUE.
Presidente: L. Tria
Relatore: A. Pazzi
Sentenza n. 31754/2020 RICORSO STRAORDINARIO PER ERRORE MATERIALE O DI FATTO - SENTENZA DI INAMMISSIBILITÀ - MOTIVAZIONE RIFERIBILE AD UNA DECISIONE DI RIGETTO - ERRORE PERCETTIVO - ESCLUSIONE - RAGIONI.
La Terza sezione ha affermato che non è configurabile un errore percettivo, sindacabile con il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto previsto dall’art. 625-bis cod. proc. pen., nel caso in cui la Corte di cassazione dichiari inammissibile il ricorso con una pronuncia che, trattando comunque profili di merito, possa essere nel contenuto riferibile ad un giudizio di rigetto, venendo in rilievo, in tale evenienza, una valutazione giuridica in ordine alla esistenza delle cause normative di inammissibilità, riconducibile al più, eventualmente, ad un errore di diritto.
Presidente: V. Di Nicola
Relatore: A. Scarcella
sabato 28 novembre 2020
Ordinanza n. 23854 del 27/10/2020 Protezione internazionale - Applicazione del c.d. Regolamento Dublino III - Sindacato del giudice ordinario nazionale - Limiti.
In tema di sindacato del giudice ordinario nazionale in ordine all’applicazione del c.d. Regolamento Dublino III, l'individuazione dello Stato competente ad esaminare la domanda di protezione internazionale (Regolamento UE del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 603 del 2013, Dublino III) spetta, in base all'art. 3, comma 3, del d.lgs. n. 25 del 2008, all'amministrazione e, precisamente, all'Unità di Dublino, operante presso il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno e non al giudice ordinario; pertanto, laddove sia stato impugnato un provvedimento di ripresa in carico di un immigrato già accettato da parte di uno Stato membro UE, il giudice ordinario nazionale non può rilevare violazioni formali del Regolamento Dublino verificatesi nel corso della procedura, essendo sfornito di competenza al riguardo, atteso che il relativo sindacato è limitato al vaglio della sussistenza di carenze sistemiche nella procedura di asilo e nelle condizioni di accoglienza dei richiedenti nello Stato membro designato, tali da implicare il rischio di un trattamento inumano o degradante ai sensi dell'articolo 4 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, situazione, peraltro, che deve essere tale da superare l'art. 78 del TFUE.
Presidente: L. Tria
Relatore: A. Pazzi
Sentenza n. 31760/2020 Spazi urbani inclusi nei centri storici – Qualificazione – Beni culturali – Dichiarazione di interesse storico-artistico – Necessità – Esclusione – Conseguenze.
La Terza sezione ha affermato, in fattispecie relativa alla realizzazione di una struttura in zona soggetta a vincolo di tutela, che le pubbliche piazze, strade, vie e altri spazi urbani rientranti nel perimetro dei centri storici sono qualificabili come beni culturali, in forza dell’art. 10, comma 1 e comma 4, lett. g), del d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali), indipendentemente dall'adozione di una dichiarazione di interesse storico-artistico ai sensi dei successivi artt. 12 e 13, sicché, con riguardo a tali siti, trovano applicazione le norme di tutela previste dallo stesso Codice fino a quando non intervenga una espressa verifica di interesse in senso contrario.
Presidente: E. Rosi
Relatore: L. Semeraro
venerdì 27 novembre 2020
Ordinanza interlocutoria n. 21961 del 12/10/2020 DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO DELLA PARTE COSTITUITA - INTERRUZIONE DEL PROCESSO EX ART. 43 L.FALL. - TERMINE PER LA RIASSUNZIONE - DECORRENZA - QUESTIONI DI MASSIMA DI PARTICOLARE IMPORTANZA.
La Prima sezione civile ha rimesso al Primo Presidente per l’assegnazione alle Sezioni Unite, le questioni di massima di particolare importanza, se in caso di dichiarazione di fallimento della parte costituita, che determina l'automatica interruzione del processo ex art. 43 l. fall., il termine per la riassunzione decorra: a) sempre dalla sola relativa dichiarazione che sia stata resa dal giudice; b) dalla “conoscenza legale” dell’evento interruttivo in capo al difensore – purché si tratti della stessa persona – che assista la parte non fallita anche in altri giudizi; c) pure dal momento del deposito di una domanda di insinuazione al passivo, su iniziativa della medesima parte non fallita, ancorchè assistita da altro difensore.
Presidente: M. Cristiano
Estensore: M. Falabella
Sentenza n. 28497/2020 ART. 1140 COD. NAV. – FALSA ROTTA - ROTTA CARTACEA E ROTTA SATELLITARE – EQUIPARAZIONE - SUSSISTENZA.
In tema di delitto di falsa rotta di cui all’art. 1140 cod. nav., la Terza sezione ha affermato che la non corrispondenza della rotta è configurabile non solo nel caso di rotta difforme da quella tradizionalmente rilevabile ed indicata in forma cartacea nel giornale di navigazione, ma anche nel caso di rotta difforme da quella rilevabile con l’utilizzo dell’obbligatorio sistema di segnalazione satellitare. (Fattispecie relativa alla alterazione del dispositivo satellitare in modo da far risultare l’imbarcazione in area non soggetta alle restrizioni di pesca).
Presidente: L. Ramacci
Relatore: A. Di Stasi
giovedì 26 novembre 2020
Sentenza n. 21584 del 07/10/2020 Protezione internazionale- Mancanza della videoregistrazione del colloquio svoltosi dinanzi alla Commissione territoriale - Fissazione udienza- Obbligo- Audizione- Necessità- Casi.
La Sezione Prima, in materia di obbligo di audizione del richiedente, alla luce della normativa e della giurisprudenza eurounitaria, ha stabilito che nei giudizi di protezione internazionale, il giudice, in assenza della videoregistrazione del colloquio svoltosi dinnanzi alla Commissione territoriale, ha l’obbligo di fissare l’udienza di comparizione ma non anche quello di disporre l’audizione del ricorrente, a meno che: a) nel ricorso vengano dedotti fatti nuovi a sostegno della domanda; b) il giudice ritenga necessaria l’acquisizione di chiarimenti in ordine alle incongruenze o alle contraddizioni rilevate nelle dichiarazioni del richiedente; c) quest’ultimo nel ricorso non ne faccia istanza, precisando gli aspetti in ordine ai quali intende fornire i predetti chiarimenti, e sempre che la domanda non venga ritenuta manifestamente infondata o inammissibile.
Presidente: P. Campanile
Relatore: A. Fidanzia
Sentenza n. 29362/2020 Intercettazione ambientale a mezzo di captatore informatico - Esecuzione all’estero a seguito di spostamento della persona intercettata - Rogatoria - Necessità - Esclusione.
La Seconda sezione ha affermato che l'intercettazione ambientale a mezzo captatore informatico inoculato in Italia ed eseguita anche all’estero per lo spostamento della persona intercettata, non richiede l'attivazione di una rogatoria, atteso che l’installazione del captatore avviene in territorio nazionale e la captazione nei suoi sviluppi finali e conclusivi si realizza in Italia attraverso le centrali di ricezione che fanno capo alla procura della Repubblica.
Presidente: G. Verga
Relatore: F. Di Pisa.
mercoledì 25 novembre 2020
Ordinanza n. 30408 /2020 Regime di detenzione differenziata ex art. 41-bis, commi 2 e 2-quater, ord. pen. – Applicabilità agli internati – Questione di legittimità costituzionale in relazione agli artt. 3, 25, 27, 111 e 117, primo comma, Cost. e 7 e 4, prot. n. 7, Cedu.
La Prima sezione ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata, in riferimento agli articoli 3, 25, 27, 111 e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione agli artt. 7 e 4, prot. n. 7, Cedu, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 41-bis, commi 2 e 2-quater, della legge del 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), nella parte in cui prevedono la facoltà di sospendere l'applicazione delle regole di trattamento e degli istituti previsti dalla stessa legge, con adozione obbligatoria delle misure enunciate nel comma 2-quater, nei confronti degli internati, assoggettati a misura di sicurezza detentiva.
Presidente: S. Di Tomassi
Relatore: C. Renoldi
martedì 24 novembre 2020
Sentenza n. 29792 /2020 RAPINA AGGRAVATA – CONCORSO DI PIÙ CIRCOSTANZE AGGRAVANTI INTERNE AL NUMERO 1 DELL’ART. 628, COMMA TERZO, COD. PEN. - MINIMO EDITTALE DI CUI ALL’ART. 628, COMMA QUARTO, COD. PEN. – APPLICAZIONE.
In tema di rapina aggravata, la Seconda sezione ha affermato che, il più elevato minimo edittale previsto dal comma quarto dell’art. 628 cod. pen., nell’ipotesi di concorso di più circostanze aggravanti previste dal comma terzo del medesimo articolo ovvero nel caso di concorso di una di tali circostanze con altra fra quelle indicate dall’art. 61 cod. pen., si applica anche nel caso in cui concorrano più circostanze aggravanti interne allo stesso numero 1 del terzo comma.
Presidente: D. Gallo
Relatore: M. Perrotti
Sentenza n. 29541/2020 ESTORSIONE ED ESERCIZIO ARBITRARIO DELLE PROPRIE RAGIONI - CRITERI DISTINTIVI – INDICAZIONE
Le Sezioni unite hanno affermato che: - i reati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni hanno natura di reato proprio non esclusivo; - il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone e quello di estorsione si differenziano tra loro in relazione all'elemento psicologico, da accertarsi secondo le ordinarie regole probatorie; - il concorso del terzo nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone è configurabile nei soli casi in cui questi si limiti ad offrire un contributo alla pretesa del creditore, senza perseguire alcuna diversa ed ulteriore finalità.
Presidente: G. Fumu
Relatore: S. Beltrani
lunedì 23 novembre 2020
Sentenza n. 28936/2020 Disciplina emergenziale di cui al d. l. n.18 del 2020 – Sospensione dei termini processuali – Applicabilità all’interrogatorio di garanzia – Condizioni – Questione di legittimità costituzionale – Manifesta infondatezza.
Presidente: M.Cammino
Relatore: V. Pazienza
Sentenza n. 27236/2020 - Violenza sessuale – Posizione di preminenza derivante da rapporto privatistico – Abuso di autorità - Configurabilità.
Le Sezioni Unite hanno affermato che l’abuso di autorità cui si riferisce l’art. 609-bis, comma primo, cod. pen., presuppone una posizione di preminenza, anche di fatto e di natura privata, che l’agente strumentalizza per costringere il soggetto passivo a compiere o subire atti sessuali.
Presidente: G. Fumu
Relatore: L. Ramacci.
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