Ultime dalla Cassazione

Sentenze e massime della Corte di Cassazione - Ultimi orientamenti giurisprudenziali.
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domenica 29 maggio 2011

PRINCIPI DI DIRITTO COMUNITARIO – PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – MEDICI SPECIALIZZANDI - MANCATA O INCOMPLETA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE - RESPONSABILITA' RISARCITORIA DELLO STATO - PRESCRIZIONE - DECORRENZA - TERMINE

PRINCIPI DI DIRITTO COMUNITARIO – PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – MEDICI SPECIALIZZANDI - MANCATA O INCOMPLETA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE - RESPONSABILITA' RISARCITORIA DELLO STATO - PRESCRIZIONE - DECORRENZA - TERMINE

Con quattro sentenze conformi la Terza Sezione civile – dando continuità alla sentenza n. 9147 del 2009 delle Sezioni Unite e dissentendo, invece, dalla sentenza n. 5842 del 2010 – ha stabilito che il diritto al risarcimento del danno da inadempimento della direttiva n. 82/76/CEE esistente in favore dei medici specializzandi nel periodo dal 1° gennaio 1983 all’anno accademico 1990/91 è soggetto a prescrizione decennale decorrente dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore dell’art. 11 della legge n. 370 del 1999.

Testo Completo: Sentenza n. 10813 del 17 maggio 2011

Testo Completo: Sentenza n. 10814 del 17 maggio 2011

Testo Completo: Sentenza n. 10815 del 17 maggio 2011

Testo Completo: Sentenza n. 10816 del 17 maggio 2011


(Sezione Terza Civile, Presidente M. R. Morelli, Relatore R. Frasca)



PRINCIPI DI DIRITTO COMUNITARIO – PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – MEDICI SPECIALIZZANDI - MANCATA O INCOMPLETA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE - RESPONSABILITA' RISARCITORIA DELLO STATO - PRESCRIZIONE - DECORRENZA - TERMINE

PRINCIPI DI DIRITTO COMUNITARIO – PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – MEDICI SPECIALIZZANDI - MANCATA O INCOMPLETA ATTUAZIONE DI DIRETTIVE COMUNITARIE - RESPONSABILITA' RISARCITORIA DELLO STATO - PRESCRIZIONE - DECORRENZA - TERMINE

Con quattro sentenze conformi la Terza Sezione civile – dando continuità alla sentenza n. 9147 del 2009 delle Sezioni Unite e dissentendo, invece, dalla sentenza n. 5842 del 2010 – ha stabilito che il diritto al risarcimento del danno da inadempimento della direttiva n. 82/76/CEE esistente in favore dei medici specializzandi nel periodo dal 1° gennaio 1983 all’anno accademico 1990/91 è soggetto a prescrizione decennale decorrente dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore dell’art. 11 della legge n. 370 del 1999.



Testo Completo: Sentenza n. 10815 del 17 maggio 2011



(Sezione Terza Civile, Presidente M. R. Morelli, Relatore R. Frasca)



STRANIERI – REATO EX ART. 14 CO. 5 TER D. LGS. N. 286 DEL 1998 – DIRETTIVA 2008/115/CE – CONSEGUENZE

STRANIERI – REATO EX ART. 14 CO. 5 TER D. LGS. N. 286 DEL 1998 – DIRETTIVA 2008/115/CE – CONSEGUENZE

Con la pronuncia in oggetto la Corte ha affermato, sulla scia della recente pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 28 aprile 2011, che l’obbligo per il giudice di disapplicare, per contrasto con gli artt. 15 e 16 della direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008, la norma incriminatrice di cui all'art. 14, comma quinto ter, del d. lgs. n. 286 del 1998, comporta l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna impugnata posto che detto fatto non è previsto dalla legge come reato.



Testo Completo: Sentenza n. 18586 del 29 aprile 2011 - depositata l'11 maggio 2011



(Sezione Prima Penale, Presidente U. Giordano, Relatore M. Vecchio)



DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA – MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA – CONCORSO FORMALE CON IL REATO DI LESIONI PERSONALI – AGGRAVANTE TELEOLOGICA – CONFIGURABILITA’ – ESCLUSIONE

DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA – MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA – CONCORSO FORMALE CON IL REATO DI LESIONI PERSONALI – AGGRAVANTE TELEOLOGICA – CONFIGURABILITA’ – ESCLUSIONE

La Corte ha stabilito che non è configurabile la circostanza aggravante di cui all’art. 61 n. 2 cod. pen. in relazione al reato di lesioni personali lievi commesso in attuazione della condotta propria del delitto di maltrattamenti in famiglia, atteso che il nesso teleologico necessario per la sussistenza della suddetta aggravante esige che le azioni esecutive dei due diversi reati che pone in relazione siano distinte



Sentenza n. 19700 del 3 maggio 2011 - depositata il 19 maggio 2011




(Sezione Sesta Penale, Presidente G. De Roberto, Relatore T. Garribba)

RIFIUTI – BONIFICA DEI SITI INQUINATI - OMESSA COMUNICAZIONE (ART. 257 D.LGS. N. 152/06) - SOGGETTO ATTIVO - INDIVIDUAZIONE

RIFIUTI – BONIFICA DEI SITI INQUINATI - OMESSA COMUNICAZIONE (ART. 257 D.LGS. N. 152/06) - SOGGETTO ATTIVO - INDIVIDUAZIONE

Con la decisione in esame la Terza sezione ha affermato che la nuova fattispecie di “omessa comunicazione” - prevista dall’art. 257, comma primo, D.Lgs. n. 152 del 2006, in relazione all’art. 242 del medesimo decreto - non è configurabile nei confronti di colui che, pur proprietario del terreno, non abbia cagionato l’inquinamento del sito stesso.



Testo Completo: Sentenza n. 18503 del 16 marzo 2011 - depositata l'11 maggio 2011



(Sezione Terza Penale, Presidente G. Ferrua, Relatore G. Sarno)



CORTE DEI CONTI – ATTRIBUZIONI GIURISDIZIONALI – CONTENZIOSO CONTABILE - GIUDIZI DI RESPONSABILITA’

CORTE DEI CONTI – ATTRIBUZIONI GIURISDIZIONALI – CONTENZIOSO CONTABILE - GIUDIZI DI RESPONSABILITA’



La giurisdizione della Corte dei conti per danno erariale non sussiste in caso di illegittima percezione o utilizzazione di contributi o finanziamenti pubblici istituiti per ragioni di solidarietà sociale, come quelli volti a indennizzare i soggetti (imprenditori e non) che abbiano subito danni in conseguenza di gravi calamità naturali, escludendosi l’esistenza di un collegamento funzionale del privato beneficiario con la P.A. in vista della realizzazione di un programma finalizzato al perseguimento di un pubblico interesse del quale il privato possa ritenersi compartecipe.



Sentenza n. 9846 del 5 maggio 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore F. M. Fioretti)

PROCESSO CIVILE – NOTIFICAZIONE A PIU’ PARTI DELL’ATTO DI CITAZIONE O DI APPELLO – TERMINE DI COSTITUZIONE DELL’ATTORE O DELL’APPELLANTE – INDIVIDUAZIONE.

PROCESSO CIVILE – NOTIFICAZIONE A PIU’ PARTI DELL’ATTO DI CITAZIONE O DI APPELLO – TERMINE DI COSTITUZIONE DELL’ATTORE O DELL’APPELLANTE – INDIVIDUAZIONE.



Risolvendo una questione di massima di particolare importanza, le SU – confermando l’indirizzo giurisprudenziale consolidato a partire dal 1997 – affermano che, in caso di notificazione a più parti, il termine di dieci giorni entro il quale l’attore (ai sensi dell’art. 165 cod. proc. civ.) o l’appellante (ai sensi dell’art. 347 cod. proc. civ., che alla prima disposizione fa rinvio) devono costituirsi, decorre dalla prima notificazione, non dall’ultima. Nel pervenire a questa conclusione, le SU premettono una considerazione di metodo. Rilevano che “se la formula del segmento di legge processuale, la cui interpretazione è nuovamente in discussione, è rimasta inalterata, una sua diversa interpretazione non ha ragione di essere ricercata e la precedente abbandonata, quando l’una e l’altra siano compatibili con la lettera della legge, essendo da preferire – e conforme ad un economico funzionamento del sistema giudiziario – l’interpretazione sulla cui base si è, nel tempo, formata una pratica di applicazione stabile. Soltanto fattori esterni alla formula della disposizione di cui si discute – derivanti da mutamenti intervenuti nell’ambiente processuale in cui la formula continua a vivere, o dall’emersione di valori prima trascurati – possono giustificare l’operazione che consiste nell’attribuire alla disposizione un significato diverso”.



Sentenza n. 10864 del 18 maggio 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore R. Vivaldi)

MANDATO - AD ACQUISTARE E CONSEGNARE UNA QUANTITÀ CERTA DI COSE DI GENERE OVVERO TITOLI - CREDITO DEL MANDANTE VERSO IL MANDATARIO ALLA CONSEGNA

MANDATO - AD ACQUISTARE E CONSEGNARE UNA QUANTITÀ CERTA DI COSE DI GENERE OVVERO TITOLI - CREDITO DEL MANDANTE VERSO IL MANDATARIO ALLA CONSEGNA

COSTITUZIONE, IN FAVORE DEL MANDATARIO, DEL PEGNO SUL CREDITO DI CONSEGNA - AMMISSIBILITÀ - RIMESSIONE ALLE SEZIONI UNITE

E’ stata rimessa al Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite la questione relativa alla possibilità o meno che, in caso di mandato ad acquistare e consegnare una certa quantità di cose di genere o titoli, sia ammissibile la costituzione in pegno – in favore del mandatario ed a garanzia di crediti verso il mandante - del credito alla consegna che il mandante stesso vanti verso il mandatario, incaricato dei predetti acquisti e consegne.



Testo Completo: Ordinanza interlocutoria n. 4817 del 28 febbraio 2011



(Sezione Prima Civile, Presidente V. Proto, Relatore V. Ragonesi)



DIRITTI REALI – SERVITU’ – FORMA SCRITTA – “SERVITUS INAEDIFICANDI” – DOMANDA DI CONCESSIONE EDILIZIA – RINUNCIA – CONFIGURABILITA’

DIRITTI REALI – SERVITU’ – FORMA SCRITTA – “SERVITUS INAEDIFICANDI” – DOMANDA DI CONCESSIONE EDILIZIA – RINUNCIA – CONFIGURABILITA’

In tema di rinuncia al diritto di servitù prediale, il requisito della forma scritta previsto dall’art. 1350, n. 5), cod. civ., può essere integrato anche dalla sottoscrizione di atti di tipo diverso, purché contenenti una chiara dimostrazione di volontà incompatibile con il mantenimento del diritto stesso; pertanto, la rinuncia al diritto di “servitus inaedificandi” può essere contenuta nella domanda di concessione edilizia diretta all’esecuzione di opere che, ove compiute, necessariamente determinerebbero il venir meno dell’utilitas dalla quale dipende l’esistenza della servitù stessa.



Testo Completo: Sentenza 12 maggio 2011, n. 10457.



(Sezione Seconda Civile, Presidente L. A. Rovelli, Relatore F. Manna).



sabato 14 maggio 2011

REATI CONTRO LA PERSONA – REATI CONTRO LA PERSONALITA' INDIVIDUALE - DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO - AGGRAVANTE DELL'INGENTE QUANTITA' - CONFIGURABILITA' - CONDIZIONI

REATI CONTRO LA PERSONA – REATI CONTRO LA PERSONALITA' INDIVIDUALE - DETENZIONE DI MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO - AGGRAVANTE DELL'INGENTE QUANTITA' - CONFIGURABILITA' - CONDIZIONI
Con la decisione in esame la Corte, soffermandosi per la prima volta sulla questione, ha affermato che ai fini della configurabilità dell’aggravante prevista dall’art. 600-quater, comma secondo, cod. pen. per il delitto di detenzione di materiale pedopornografico (cosiddetta “ingente quantità”), la valutazione del carattere, ingente o meno, del materiale deve essere condotta con riferimento non solo al numero dei supporti, dato di per sé indiziante, ma anche al numero di immagini, da considerare come obiettiva unità di misura, che ciascuno di essi contiene. (Nella fattispecie la Corte ha ravvisato l’ingente quantità nella detenzione di 175 DVD contenenti numerosi files pedopornografici).

Testo Completo: Sentenza n. 17211 del 31 marzo 2011 - depositata il 3 maggio 2011

(Sezione Terza Penale, Presidente M. Gentile, Relatore G. Mulliri)


PROVE - PERIZIA - SOGGETTO INCARICATO DI TRADURRE, CONTESTUALMENTE ALLA NOMINA DI PERITO TRASCRITTORE, LE CONVERSAZIONI INTERCETTATE E REGISTRATE IN LINGUA STRANIERA - INCOMPATIBILITA' - SUSSISTENZA

PROVE - PERIZIA - SOGGETTO INCARICATO DI TRADURRE, CONTESTUALMENTE ALLA NOMINA DI PERITO TRASCRITTORE, LE CONVERSAZIONI INTERCETTATE E REGISTRATE IN LINGUA STRANIERA - INCOMPATIBILITA' - SUSSISTENZA
Con la decisione in esame le Sezioni Unite, risolvendo un contrasto giurisprudenziale, hanno affermato che sussiste l’incompatibilità a svolgere successivamente nello stesso procedimento la funzione di interprete per il soggetto che, nell’ambito del conferimento ad altri del compito della trascrizione delle registrazioni delle conversazioni in lingua straniera intercettate, sia stato incaricato di effettuare, contestualmente e unitamente al trascrittore, la traduzione in lingua italiana di dette conversazioni.

Testo Completo: Sentenza n. 18268 del 24 febbraio 2011 - depositata il 10 maggio 2011

(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore G. Conti)


sabato 7 maggio 2011

MISURE PRECAUTELARI E CAUTELARI – COMPUTO DELLA PENA EDITTALE - RECIDIVA REITERATA - RILEVANZA - ESCLUSIONE

MISURE PRECAUTELARI E CAUTELARI – COMPUTO DELLA PENA EDITTALE - RECIDIVA REITERATA - RILEVANZA - ESCLUSIONE
Le Sezioni Unite hanno affermato che nel computo della pena edittale, ai fini della verifica della facoltatività dell’arresto in flagranza, e più in generale per la determinazione della pena agli effetti dell’applicazione delle misure cautelari, non si deve tener conto della recidiva reiterata, valorizzando in primis la lettera degli artt. 278 e 379 c.p.p. Pur evidenziando che, ai fini della risoluzione della questione controversa, la natura giuridica della recidiva reiterata risulta irrilevante, si è, inoltre, osservato che la recidiva, nelle ipotesi in cui comporta un aumento della pena superiore ad un terzo, determina gli effetti propri di una circostanza aggravante ad effetto speciale, e che ciò non è assolutamente incompatibile con la natura di <> che l’art. 70 cod. pen. espressamente le attribuisce.

Testo Completo: Sentenza n. 17386 del 24 febbraio 2011 - depositata il 5 maggio 2011

(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore V. Romis)



COMUNIONE E CONDOMINIO - ASSEMBLEA DEI CONDOMINI - DELIBERAZIONI - IMPUGNAZIONI - FORMA - CITAZIONE - FONDAMENTO.

COMUNIONE E CONDOMINIO - ASSEMBLEA DEI CONDOMINI - DELIBERAZIONI - IMPUGNAZIONI - FORMA - CITAZIONE - FONDAMENTO.

Le Sezioni Unite della Cassazione, componendo un contrasto interno alla Seconda Sezione, hanno affermato che le impugnazioni delle delibere dell'assemblea condominiale, in applicazione della regola generale dettata dall'art. 163 cod. proc. civ., vanno proposte con citazione, non disciplinando l'art. 1137 cod. civ. la forma di tali impugnazioni.

Sentenza n. 8491 del 14 aprile 2011

(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore E. Bucciante)

MISURE CAUTELARI – PERSONALI – ESTINZIONE – REVOCA – CONDIZIONI – RIFERIMENTO AD UN PARAMETRO ARITMETICO DEL PRESOFFERTO CAUTELARE IN RELAZIONE ALLA PENA INFLITTA – LEGITTIMITÀ – ESCLUSIONE

MISURE CAUTELARI – PERSONALI – ESTINZIONE – REVOCA – CONDIZIONI – RIFERIMENTO AD UN PARAMETRO ARITMETICO DEL PRESOFFERTO CAUTELARE IN RELAZIONE ALLA PENA INFLITTA – LEGITTIMITÀ – ESCLUSIONE

Le Sezioni Unite hanno stabilito che la revoca della custodia cautelare non può essere disposta sulla base di una valutazione concentrata esclusivamente sulla corrispondenza della durata dell’applicazione della misura ad una percentuale, rigidamente predeteriminata in ragione di un criterio aritmetico, della pena già irrogata all’imputato nel corso del giudizio di merito o che si presume potrà essergli inflitta all’esito dello stesso giudizio, prescindendo in tal modo da ogni ponderazione della persistenza delle esigenze cautelari. La Corte ha peraltro precisato che il principio di proporzionalità, al pari di quello di adeguatezza di cui all’art. 275, comma 2, cod. proc. pen., opera come parametro di commisurazione delle misure cautelari alle specifiche esigenze ravvisabili nel caso concreto, tanto al momento della scelta e della adozione del provvedimento coercitivo, che per tutta la durata dello stesso, imponendo una costante verifica della perdurante idoneità di quella specifica misura a fronteggiare le esigenze che concretamente permangano o residuino, secondo il principio della minor compressione possibile della libertà personale.

Sentenza n. 16085 del 31 marzo 2011 - depositata il 22 aprile 2011

(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore A. Macchia)

MISURE CAUTELARI – REALI – SEQUESTRO CONSERVATIVO – SOMME PROVENIENTI DA CREDITO DI LAVORO – LIMITI AL PIGNORAMENTO – OPERATIVITA’ – SUSSISTENZA

MISURE CAUTELARI – REALI – SEQUESTRO CONSERVATIVO – SOMME PROVENIENTI DA CREDITO DI LAVORO – LIMITI AL PIGNORAMENTO – OPERATIVITA’ – SUSSISTENZA

In senso contrario a quanto affermato in una precedente occasione (Sez. V. n. 35331 del 25 giugno 2010, Dogliani) la Corte ha ritenuto che il sequestro conservativo presso il datore di lavoro di somme di danaro relative a crediti retributivi può essere disposto in misura non superiore al quinto delle stesse, valendo in proposito i medesimi limiti posti dall’art. 545 cod. proc. civ all’esecuzione del pignoramento.

Sentenza n. 16168 del 4 febbraio 2011 - depositata il 22 aprile 2011

(Sezione Sesta Penale, Presidente G. Conti, Relatore G. Fidelbo)

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LAVORO - TRATTENUTE SINDACALI - RIFIUTO DATORIALE IN RAGIONE DEL NUMERO DEI DIPENDENTI DELL'IMPRESA - LEGITTIMITA' - ESCLUSIONE

LAVORO - TRATTENUTE SINDACALI - RIFIUTO DATORIALE IN RAGIONE DEL NUMERO DEI DIPENDENTI DELL'IMPRESA - LEGITTIMITA' - ESCLUSIONE
La S.C. ha affermato l'illegittimità del rifiuto datoriale di effettuare le trattenute sindacali in ragione dell'elevato numero dei dipendenti, ritenendo che il solo elemento dimensionale dell'impresa sia del tutto insufficiente a dimostrare l'inesigibilità dell'obbligo datoriale, potendo il datore ovviare alle difficoltà attraverso una organizzazione adeguata.

Testo Completo: Sentenza 9049 del 20 aprile 2011

(Sezione Lavoro, Presidente G. Vidiri, Relatore P. Curzio)


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IMPRESA FAMILIARE – LAVORO NELL'IMPRESA - UTILI NON RIPARTITI – DIRITTI DEI PARTECIPANTI

IMPRESA FAMILIARE – LAVORO NELL'IMPRESA - UTILI NON RIPARTITI – DIRITTI DEI PARTECIPANTI
La partecipazione agli utili per la collaborazione prestata nell'impresa familiare, ai sensi dell'art. 230 bis cod. civ., va determinata sulla base degli utili non ripartiti al momento della sua cessazione o di quella del singolo partecipante, nonche' dell'accrescimento, a tale data, della produttivita' dell'impresa, in proporzione alla quantita' e qualita' del lavoro prestato ed e', quindi, condizionata dai risultati raggiunti dall'azienda, atteso che gli stessi utili - in assenza di un patto di distribuzione periodica - non sono naturalmente destinati ad essere ripartiti tra i partecipanti ma al reimpiego nell'azienda o in acquisti di beni.

Testo Completo: Sentenza n. 5448 dell'8 marzo 2011

(Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore A. Filabozzi)


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LAVORO - DEMANSIONAMENTO PROFESSIONALE - DANNO ALL'IMMAGINE – RISARCIBILITA' - CONDIZIONI - GRAVITA' DELLA LESIONE E NON FUTILITA' DEL DANNO

LAVORO - DEMANSIONAMENTO PROFESSIONALE - DANNO ALL'IMMAGINE – RISARCIBILITA' - CONDIZIONI - GRAVITA' DELLA LESIONE E NON FUTILITA' DEL DANNO
In caso di accertato demansionamento professionale, la risarcibilita' del danno all'immagine derivato al lavoratore a cagione del comportamento del datore di lavoro presuppone che la lesione dell'interesse sia grave, nel senso che l'offesa superi una soglia minima di tollerabilita', e che il danno non sia futile, vale a dire che non consista in meri disagi o fastidi.

Testo Completo: Sentenza n. 5237 del 4 marzo 2011

(Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore P. Stile)


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IMPUGNAZIONI CIVILI - RICORSO PER CASSAZIONE - POTERI DELLA CASSAZIONE - PRINCIPIO DEL GIUSTO PROCESSO - RIPROPOSIZIONE CON RICORSO INCIDENTALE DI QUESTIONE ASSORBITA - FUNZIONE RESCISSORIA – PORTATA

IMPUGNAZIONI CIVILI - RICORSO PER CASSAZIONE - POTERI DELLA CASSAZIONE - PRINCIPIO DEL GIUSTO PROCESSO - RIPROPOSIZIONE CON RICORSO INCIDENTALE DI QUESTIONE ASSORBITA - FUNZIONE RESCISSORIA – PORTATA
Alla luce dei principi di economia processuale e della ragionevole durata del processo come costituzionalizzato nell'art. 111, comma secondo, Cost., qualora i giudici di merito non si siano pronunciati su una questione di mero diritto, ossia non richiedente nuovi accertamenti di fatto, perche' rimasta assorbita e la stessa venga riproposta con ricorso incidentale per cassazione, la Corte, una volta accolto il ricorso principale e cassata la sentenza impugnata, puo' decidere la questione purche' su di essa si sia svolto il contraddittorio, dovendosi ritenere che l'art. 384, comma secondo, cod. proc. civ, come modificato dall'art. 12 della legge n. 40 del 2006, attribuisca alla Corte di cassazione una funzione non piu' soltanto rescindente ma anche rescissoria e che la perdita del grado di merito resti compensata con la realizzazione del principio di speditezza.
IMPIEGO PUBBLICO - PRINCIPIO DELLA PARITÀ DI TRATTAMENTO – PORTATA - ATTRIBUZIONE CON CONTRATTO INDIVIDUALE DI BENEFICIO NEGATO DA ACCORDO COLLETTIVO – POSSIBILITÀ – ESCLUSIONE
La Corte ha precisato la portata del principio di parità di trattamento nel rapporto di lavoro pubblico contrattualizzato, escludendo che i contratti individuali di lavoro possano attribuire al singolo lavoratore un beneficio negato dal contratto collettivo per l'intera categoria di lavoratori.

Testo Completo: Sentenza n. 5139 del 3 marzo 2011

(Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore A. Filabozzi)


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SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - REATO PREVISTO DALL'ART. 6, COMMA 3, DEL D.LGS. 25 LUGLIO 1998, N. 286 - NOVELLA EX ART. 1 DELLA L. 15 LUGLIO 2009, N. 94 -

SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - REATO PREVISTO DALL'ART. 6, COMMA 3, DEL D.LGS. 25 LUGLIO 1998, N. 286 - NOVELLA EX ART. 1 DELLA L. 15 LUGLIO 2009, N. 94 -
ESIGIBILITA' DELL'OBBLIGO DI ESIBIZIONE - APPLICABILITA' LIMITATA - ABOLITIO CRIMINIS PER GLI STRANIERI IN POSIZIONE IRREGOLARE

Le Sezioni Unite hanno stabilito il principio secondo cui, a seguito della modificazione dell’art. 6, comma terzo, del D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, intervenuta ad opera dell’art. 1, comma 22, lett. h), della legge 15 luglio 2009, n. 94, il reato di inottemperanza all’ordine di esibizione del passaporto o di altro documento di identificazione e del permesso di soggiorno o di altro documento attestante la regolare presenza nel territorio dello Stato è configurabile esclusivamente nei confronti degli stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato, con conseguente abolitio criminis per la condotta degli stranieri in posizione irregolare. (In motivazione, la S.C. ha precisato che ciò comunque non implica affatto lo scioglimento dai vincoli connessi al dovere di farsi identificare, a richiesta anche di ufficiali e agenti di pubblica sicurezza, applicandosi comunque a tutti gli stranieri (in posizione regolare o irregolare) l’art. 6, comma quarto, del su citato D. Lgs., che consente di fare ricorso a rilievi fotodattiloscopici e segnaletici qualora vi sia motivo di dubitare della loro identità personale).

Testo Completo: Sentenza n. 16453 del 24 febbraio 2011 - depositata il 27 aprile 2011

(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore F. Ippolito)

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STRANIERI – APOLIDIA - RICONOSCIMENTO - RITO APPLICABILE

STRANIERI – APOLIDIA - RICONOSCIMENTO - RITO APPLICABILE
Il procedimento riguardante il riconoscimento dello “status” di apolide, in mancanza di diversa esplicita previsione legislativa, deve essere assoggettato alle forme proprie del giudizio ordinario di cognizione e si deve svolgere in contraddittorio con il Ministro degli Interni.

Testo Completo: Sentenza n. 7614 del 4 aprile 2011

(Sezione Prima Civile, Presidente U. Vitrone, Relatore L. Macioce)


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IMPUGNAZIONI CIVILI – CASSAZIONE (RICORSO PER) – MOTIVI DEL RICORSO

IMPUGNAZIONI CIVILI – CASSAZIONE (RICORSO PER) – MOTIVI DEL RICORSO
Le S.U. anche in tema di giurisdizione hanno affermato che il ricorso, ove non offra elementi per mutare l’orientamento della giurisprudenza della Corte, va incontro alle conseguenze di cui all’art. 360 bis, comma 1, cod. proc. civ..

Testo Completo: Sentenza n. 8923 del 19 aprile 2011

(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore F. Curcuruto)


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GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - DETERMINAZIONE E CRITERI - DIRITTI SOGGETTIVI

GIURISDIZIONE CIVILE - GIURISDIZIONE ORDINARIA E AMMINISTRATIVA - DETERMINAZIONE E CRITERI - DIRITTI SOGGETTIVI
Le S.U. hanno affermato la giurisdizione del giudice ordinario in tema di azione contro la discriminazione razziale ai sensi dell'art. 44 del T.U. sull'immigrazione poiché la posizione del soggetto, potenziale vittima delle discriminazioni, ha consistenza di diritto soggettivo assoluto rispetto a qualsiasi tipo di violazione posta in essere sia da privati che dalla P.A., senza che assuma rilievo che la condotta lesiva sia stata attuata nell’ambito di un procedimento nel quale il privato possa essere titolare solo di posizioni di interesse legittimo.

Testo Completo: Ordinanza n. 7186 del 30 marzo 2011

(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore S. Toffoli)


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CONSORZI CON ATTIVITA' ESTERNA - FEDERAZIONE ITALIANA CONSORZI AGRARI - PRESTITI RICEVUTI PER L'ACQUISTO DI PRODOTTI ALIMENTARI NELL'IMMEDIATO DOPOGUERRA - MANCATA RESTITUZIONE - RESPONSABILITA' DELLO STATO

CONSORZI CON ATTIVITA' ESTERNA - FEDERAZIONE ITALIANA CONSORZI AGRARI - PRESTITI RICEVUTI PER L'ACQUISTO DI PRODOTTI ALIMENTARI NELL'IMMEDIATO DOPOGUERRA - MANCATA RESTITUZIONE - RESPONSABILITA' DELLO STATO
In alcuni giudizi promossi da istituti di credito nei confronti della Federazione italiana dei consorzi agrari, del Ministero dell’economia e del Ministero per le politiche agricole per il rimborso di somme erogate ai sensi della legge 22 dicembre 1957, n. 1294, finalizzate all’importazione e distribuzione di generi alimentari nell’immediato dopoguerra, è stata rimessa all’esame delle Sezioni Unite civili la questione relativa alla possibilità di riconoscere la responsabilità dello Stato (ed al relativo titolo) in ordine alla mancata restituzione dei prestiti a suo tempo ricevuti dalla Federazione.

Testo Completo: Ordinanza interlocutoria 12 aprile 2011, n. 8300

(Sezione Terza Civile, Presidente M.R. Morelli, Relatore A. Amatucci)


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CONSORZI CON ATTIVITA' ESTERNA - FEDERAZIONE ITALIANA CONSORZI AGRARI - PRESTITI RICEVUTI PER L'ACQUISTO DI PRODOTTI ALIMENTARI NELL'IMMEDIATO DOPOGUERRA - MANCATA RESTITUZIONE - RESPONSABILITA' DELLO STATO

CONSORZI CON ATTIVITA' ESTERNA - FEDERAZIONE ITALIANA CONSORZI AGRARI - PRESTITI RICEVUTI PER L'ACQUISTO DI PRODOTTI ALIMENTARI NELL'IMMEDIATO DOPOGUERRA - MANCATA RESTITUZIONE - RESPONSABILITA' DELLO STATO


In alcuni giudizi promossi da istituti di credito nei confronti della Federazione italiana dei consorzi agrari, del Ministero dell’economia e del Ministero per le politiche agricole per il rimborso di somme erogate ai sensi della legge 22 dicembre 1957, n. 1294, finalizzate all’importazione e distribuzione di generi alimentari nell’immediato dopoguerra, è stata rimessa all’esame delle Sezioni Unite civili la questione relativa alla possibilità di riconoscere la responsabilità dello Stato (ed al relativo titolo) in ordine alla mancata restituzione dei prestiti a suo tempo ricevuti dalla Federazione.



Testo Completo: Ordinanza interlocutoria 12 aprile 2011, n. 8299



(Sezione Terza Civile, Presidente M.R. Morelli, Relatore A. Amatucci).



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COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - TUTELA DEI DIRITTI E DEGLI INTERESSI - LAVORO - LAVORO SUBORDINATO - DIRITTI ED OBBLIGHI DEL DATORE E DEL PRESTATORE DI LAVORO

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA - TUTELA DEI DIRITTI E DEGLI INTERESSI - LAVORO - LAVORO SUBORDINATO - DIRITTI ED OBBLIGHI DEL DATORE E DEL PRESTATORE DI LAVORO
Le S.U. hanno affermato che la lesione di un diritto soggettivo inviolabile, proprio od altrui, può essere fatta valere nell’ambito del rapporto di impiego anche in via di autotutela e, quindi, come causa giustificativa del rifiuto della prestazione lavorativa, mentre non assume rilievo, a tal fine, la lesione di un interesse diffuso, salvo che la situazione, rispetto ai soggetti coinvolti, non assuma anche consistenza di diritto soggettivo.

Testo Completo: Sentenza n. 5924 del 14 marzo 2011

(Sezioni Unite Civili, Presidente M. De Luca, Relatore A. Segreto)



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