PROVE - INTERCETTAZIONI - UTILIZZAZIONE A FINI CAUTELARI - RILASCIO ALLA DIFESA DELLA TRASPOSIZIONE SU NASTRO MAGNETICO - COMPETENZA A DECIDERE
La Corte ha stabilito che la richiesta diretta ad ottenere la trasposizione su nastro magnetico delle registrazioni di conversazioni utilizzate per l'adozione del provvedimento cautelare (cfr. sentenza 336/08 della Corte costituzionale) deve essere presentata al giudice che ha adottato la relativa misura coercitiva e non al giudice del riesame.
Testo Completo:
Sentenza n. 29386 del 7 maggio 2009 - depositata il 16 luglio 2009(Sezione Sesta Penale, Presidente G. De Roberto, Relatore D. Carcano)
Ultime dalla Cassazione
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martedì 25 agosto 2009
PROVE - INTERCETTAZIONI - UTILIZZAZIONE A FINI CAUTELARI - RILASCIO ALLA DIFESA DELLA TRASPOSIZIONE SU NASTRO MAGNETICO - COMPETENZA A DECIDERE
GIURISDIZIONE - CONSEGNA DI LATTE AD ACQUIRENTE NON RICONOSCIUTO - DIRITTI DI PRELIEVO SUPPLEMENTARE - ORDINE DI PAGAMENTO - IMPUGNAZIONE
GIURISDIZIONE - CONSEGNA DI LATTE AD ACQUIRENTE NON RICONOSCIUTO - DIRITTI DI PRELIEVO SUPPLEMENTARE - ORDINE DI PAGAMENTO - IMPUGNAZIONE - GIURISDIZIONE ESCLUSIVA DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO - SUSSISTENZA
Spetta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la cognizione della controversia relativa all’applicazione del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari quando esso è oggetto dell’ordine di pagamento, verso il produttore, emesso dall’Agenzia per i pagamenti in agricoltura in relazione all’accertata consegna di latte ad acquirente non riconosciuto; tale ipotesi, quanto ai diritti di prelievo supplementare, con l’art.2-sexies del decreto legge n.63 del 2005 (introdotto dalla legge di conversione n. 109 del 2005) va equiparata, ai fini della giurisdizione, a quella del conferimento del latte in esubero rispetto alla quota consentita, escludendosi in ogni caso che il prelievo a carico del produttore possa essere annoverato tra le sanzioni amministrative in senso proprio di cui alla legge n.689 del 1981.
Testo Completo:
Sentenza n. 18199 dell'11 agosto 2009(Sezioni Unite Civili, Presidente V. Carbone, Relatore F.M. Fioretti)
PROCESSO DEL LAVORO - INTERROGATORIO LIBERO DELLE PARTI
PROCESSO DEL LAVORO - INTERROGATORIO LIBERO DELLE PARTI -
Nel rito del lavoro, il giudice può condurre l'interrogatorio libero nel modo che ritiene più opportuno, senza necessità di motivare espressamente sulle modalità adottate. Nella specie, il giudice si era limitato a chiedere alle parti conferma di quanto esposto nei capi di prova avversari.
Testo Completo:
Sentenza n. 15502 del 2/7/2009
(Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore S. Monaci)
GIUDIZIO DI CASSAZIONE - NUOVO REGIME INTRODOTTO DAL D.LGS. N. 40 DEL 2006 - DEPOSITO DEI CONTRATTI COLLETTIVI
L'onere di depositare i contratti e gli accordi collettivi su cui il ricorso si fonda - imposto, a pena di improcedibilità, dall'art. 369, secondo comma, n. 4, cod. proc. civ., nella nuova formulazione di cui al d.lgs. n. 40 del 2006 - non può dirsi soddisfatto con la trascrizione nel ricorso delle sole disposizioni della cui violazione il ricorrente si duole attraverso le censure alla sentenza impugnata: la mancanza del testo integrale del contratto collettivo non consente di escludere che in altre parti dello stesso vi siano disposizioni indirettamente rilevanti per l'interpretazione esaustiva della questione all’esame della Corte.
Testo Completo:
Sentenza n. 15495 del 2/7/2009
(Sezione Lavoro, Presidente A. Lamorgese, Relatore M. La Terza)
GIUDIZIO DI CASSAZIONE - RICORSO EX ART. 420- BIS COD. PROC. CIV. - QUESITO DI DIRITTO – INAPPLICABILITA’
L'art. 366 bis cod. proc. civ. - che richiede, ai fini dell'ammissibilita' del ricorso per cassazione, la formulazione dei quesiti di diritto - non e' applicabile al ricorso ex art. 420 bis cod. proc. civ. per l'accertamento pregiudiziale sull'efficacia, validità ed interpretazione dei contratti collettivi.
Testo Completo:
Sentenza n. 15322 del 30/6/2009
(Sezione Lavoro, Presidente S. Mattone, Relatore G. Vidiri)
SANZIONI AMMINISTRATIVE PREVIDENZA - OBBLIGO DI TENUTA DEI LIBRI PAGA E MATRICOLA NEL LUOGO DI LAVORO - PLURALITA’ DI CANTIERI
SANZIONI AMMINISTRATIVE PREVIDENZA - OBBLIGO DI TENUTA DEI LIBRI PAGA E MATRICOLA NEL LUOGO DI LAVORO - PLURALITA’ DI CANTIERI
La tenuta dei libri paga e matricola, da parte del datore, presso il consulente del lavoro non fa venir meno l’obbligo di tenere presso il luogo di lavoro e, nel caso di pluralità di cantieri, presso ciascun cantiere, una copia dei libri medesimi o documentazione equivalente secondo le prescrizioni dell’autorità competente.
Testo Completo:
Sentenza n. 14959 del 25/6/2009
(Sezione Lavoro, Presidente G. Ianniruberto, Relatore G. Ianniruberto)
PROCESSO DEL LAVORO - PROVVEDIMENTO CAUTELARE EMESSO DALLA SEZIONE PER LE CONTROVERSIE DI LAVORO DELLA CORTE D'APPELLO - RECLAMO - COMPETENZA
La corte d'appello divisa in più sezioni è competente a decidere il reclamo avverso il provvedimento cautelare emesso da una sezione della medesima corte, a nulla rilevando la circostanza che vi sia una sola sezione per le controversie di lavoro, nel caso in cui il provvedimento cautelare sia stato emesso da detta sezione. L'opportunità di attribuire il reclamo in materia di controversie di lavoro ad una sezione specializzata, ma appartenente ad altra corte di appello piuttosto che ad altra sezione della stessa corte, è valutazione riservata al legislatore, il quale, non introducendo alcuna distinzione nella norma di riferimento, ha mostrato di voler optare per la seconda alternativa.
Testo Completo:
Ordinanza n. 14819 del 24/06/2009
(Sezione Lavoro, Presidente E. Ravagnani, Relatore F. Curcuruto)
PREVIDENZA - PROFESSIONISTI - DOTTORI COMMERCIALISTI
La Cassa di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti ha solo il potere di accertare la continuità dell'esercizio della professione e non anche quello di verificare la regolarità dell'iscrizione o di adottare i provvedimenti di cancellazione dall'albo, con conseguente illegittimità del provvedimento di diniego della prestazione previdenziale per asserita situazione di incompatibilità idonea a determinare la cancellazione dall'Albo.
Testo Completo:
Sentenza n. 13853 del 15/6/2009
(Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore M. La Terza)
LAVORO – PROCEDIMENTO PER LA CONCESSIONE DELL'INTEGRAZIONE SALARIALE - INOSSERVANZA DEGLI OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE E CONCERTAZIONE
In tema di procedimento per la concessione dell'integrazione salariale, l'inosservanza degli obblighi di comunicazione e concertazione previsti in favore del sindacato costituisce condotta antisindacale suscettibile di essere contrastata con il procedimento di repressione previsto dall'art. 28 dello Statuto dei lavoratori. L’illegittimità del provvedimento amministrativo di autorizzazione della c.i.g.s. incide, in sequenza logica, anche sulla sospensione in c.i.g.s. disposta dal datore di lavoro, conseguendone l' illegittimità della collocazione in cassa integrazione dei lavoratori.
Testo Completo:
Sentenza n. 13240 del 9/6/2009
(Sezione Lavoro, Presidente S. Mattone, Relatore P. Zappia)
PROCESSO CIVILE - RECLAMO AVVERSO UN PROVVEDIMENTO CAUTELARE - DUPLICE DECLINATORIA DI INCOMPETENZA - REGOLAMENTO DI COMPETENZA - INAMMISSIBILITÀ
Le Sezioni Unite, componendo un contrasto di giurisprudenza, hanno affermato l’inammissibilità della proposizione del regolamento di competenza nell’ipotesi di duplice declinatoria di incompetenza in sede di reclamo avverso un provvedimento cautelare. Inoltre, nell'interesse della legge e in ragione della particolare importanza della questione, le Sezioni Unite, hanno affermato il principio di diritto secondo cui nei procedimenti cautelari in materia di lavoro, l’eventuale reclamo deve essere deciso dal Tribunale in composizione collegiale e non dalla Corte d'Appello.
Testo Completo:
Sentenza n. 16091 del 9/7/2009
(Sezioni Unite Civili, Presidente V. Carbone, Relatore U. Goldoni)
venerdì 7 agosto 2009
ELETTORATO PASSIVO - CONSIGLIERE COMUNALE - CONDANNA NON DEFINITIVA - SOSPENSIONE DALLA CARICA - DECORRENZA
La sospensione di diritto dalla carica di consigliere comunale, a seguito di sentenza di condanna non definitiva per uno dei delitti previsti dall'art. 59, comma 1, lett. a), del d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267, non decorre dalla data della pubblicazione della sentenza di condanna, ma dalla comunicazione del provvedimento di sospensione emesso dal Prefetto al Consiglio comunale.
Testo Completo:
Sentenza n. 16052 dell'8 luglio 2009
(Sezione Prima Civile, Presidente C. Carnevale, Relatore U. R. Panebianco)
MISURE CAUTELARI – PROVVEDIMENTI DEL TRIBUNALE DELLA LIBERTA’ – RICORSO PER CASSAZIONE – P.G. PRESSO LA CORTE D’APPELLO – LEGITTIMAZIONE – ESCLUSIONE
Le Sezioni Unite hanno stabilito che il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello non è legittimato, salvo che sia stato egli stesso a chiedere l’applicazione della misura cautelare, a proporre ricorso per cassazione avverso l’ordinanza del Tribunale quale giudice di appello sui provvedimenti in materia di libertà adottati dalla Corte di appello. La Corte ha in proposito precisato che, individuando l’art. 311 cod. proc. pen. in maniera espressa i soggetti legittimati al ricorso nell’incidente cautelare, l’inammissibilità dell’impugnazione presentata dal Procuratore Generale discende dall’applicazione della fondamentale norma per cui il diritto di impugnare spetta soltanto a colui al quale la legge espressamente lo conferisce.
Testo Completo:
Sentenza n. 31011 del 28 maggio 2009 - depositata il 27 luglio 2009(Sezioni Unite Penali, Presidente T. Gemelli, Relatore F. Fiandanese)
SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO
MISURE CAUTELARI – PROVVEDIMENTI DEL TRIBUNALE DELLA LIBERTA’ – RICORSO PER CASSAZIONE – P.G. PRESSO LA CORTE D’APPELLO – LEGITTIMAZIONE – ESCLUSIONE
Le Sezioni Unite hanno stabilito che il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello non è legittimato, salvo che sia stato egli stesso a chiedere l’applicazione della misura cautelare, a proporre ricorso per cassazione avverso l’ordinanza del Tribunale quale giudice di appello sui provvedimenti in materia di libertà adottati dalla Corte di appello. La Corte ha in proposito precisato che, individuando l’art. 311 cod. proc. pen. in maniera espressa i soggetti legittimati al ricorso nell’incidente cautelare, l’inammissibilità dell’impugnazione presentata dal Procuratore Generale discende dall’applicazione della fondamentale norma per cui il diritto di impugnare spetta soltanto a colui al quale la legge espressamente lo conferisce.
Testo Completo:
Sentenza n. 31011 del 28 maggio 2009 - depositata il 27 luglio 2009(Sezioni Unite Penali, Presidente T. Gemelli, Relatore F. Fiandanese)
SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO
DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA – DETENZIONE DI MONETE FALSIFICATE - CONCORSO FORMALE CON IL DELITTO DI RICETTAZIONE - ESCLUSIONE
DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA – DETENZIONE DI MONETE FALSIFICATE - CONCORSO FORMALE CON IL DELITTO DI RICETTAZIONE - ESCLUSIONE
La S.C. ha affermato che il delitto di ricettazione resta assorbito, in forza del principio di specialità, nel reato previsto dall’art. 453 n. 3 cod. pen., che punisce la condotta di chi, senza essere concorso nella falsificazione, detenga monete falsificate di concerto con l’autore della stessa o con un intermediario.
Testo Completo:
Sentenza n. 28443 del 24 aprile 2009 - depositata il 10 luglio 2009(Sezione Quinta Penale, Presidente A. Colonnese, Relatore P. Oldi)
MISURE CAUTELARI – SEQUESTRO CONSERVATIVO - "PERICULUM IN MORA"
La S.C. ha affermato che, in tema di sequestro conservativo, il “periculum in mora” ricorre qualora si possa fondatamente ritenere, in base a concreti elementi relativi all’entità del credito e ai beni oggetti della misura cautelare, il pericolo sostanziale di perdita delle garanzie del credito dell’erario per le spese di giustizia.
Testo Completo:
Sentenza n. 28268 dell'8 maggio 2009 - depositata il 9 luglio 2009(Sezione Quinta Penale, Presidente G. Pizzuti, Relatore A. Colonnese)
LAVORO (DIRITTO PENALE) – SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - ATTENUANTE PREVISTA DALL'ART. 303 D.LGS. N. 81 DEL 2008
LAVORO (DIRITTO PENALE) – SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - ATTENUANTE PREVISTA DALL'ART. 303 D.LGS. N. 81 DEL 2008 - ADEMPIMENTO A SEGUITO DI INVITO ALLA REGOLARIZZAZIONE - APPLICABILITA' - OPERATIVITA' PER FATTI PREGRESSI - AMMISSIBILITA'
Con la decisione in esame la Suprema Corte si pronuncia, per la prima volta dall’entrata in vigore del nuovo D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, sulla nuova attenuante introdotta dall’art. 303 la quale, in particolare, espressamente prevede che la pena per i reati previsti dal medesimo decreto e puniti con la pena dell’arresto, anche in via alternativa, è ridotta di un terzo per il contravventore che, entro i termini di cui all’art. 491 cod. proc. pen., si adopera per la rimozione delle irregolarità riscontrate dagli organi di vigilanza e delle eventuali conseguenze dannose del reato. In particolare, la Corte ha affermato non solo che l’adempimento delle prescrizioni antinfortunistiche a seguito di invito alla regolarizzazione da parte dell’organo di vigilanza “vale come attenuante”, ma anche che detta attenuante è applicabile anche ai fatti pregressi in quanto norma più favorevole al reo.
Testo Completo:
Sentenza n. 29545 del 7 luglio 2009 - depositata il 17 luglio 2009(Sezione Terza Penale, Presidente P. L. Onorato, Relatore G. Amoroso)
LAVORO (DIRITTO PENALE) – SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - DATORE DI LAVORO NELLE AUSL - INDIVIDUAZIONE
Con la decisione in esame la Suprema Corte si pronuncia, per la prima volta dall’entrata in vigore del nuovo D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, sulla questione inerente l’individuazione del “datore di lavoro” a fini prevenzionistici nelle Aziende Unità Sanitarie Locali, affermando che l’obbligo di osservanza delle norme di prevenzione e sicurezza che rientrano nella più ampia nozione di “gestione” dell’ente grava, in assenza di delega, sul direttore generale, in quanto soggetto collocato al vertice amministrativo e gestionale; detti obblighi di prevenzione, prosegue la Corte, possono tuttavia gravare su un funzionario non avente qualifica dirigenziale, qualora lo stesso - a norma dell’art. 2 del D.Lgs. n. 81 del 2008 – sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall’organo di vertice dell’amministrazione tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e sia altresì dotato di poteri decisionali e di spesa.
Testo Completo:
Sentenza n. 29543 del 7 maggio 2009 - depositata il 17 luglio 2009(Sezione Terza Penale, Presidente P. L. Onorato, Relatore G. Amoroso)
ESECUZIONE - PROVVEDIMENTO DI ARCHIVIAZIONE EMESSO AI SENSI DELL'ART. 125 DISP. ATT. COD. PROC. PEN. - CONTRABBANDO DOGANALE - CONFISCA OBBLIGATORIA -
ESECUZIONE - PROVVEDIMENTO DI ARCHIVIAZIONE EMESSO AI SENSI DELL'ART. 125 DISP. ATT. COD. PROC. PEN. - CONTRABBANDO DOGANALE - CONFISCA OBBLIGATORIA - AMMISSIBILITA'
Con la decisione in esame la Suprema Corte ha affermato che la confisca delle cose oggetto di contrabbando doganale prescinde dall’accertamento della responsabilità penale è può essere adottata non solo nel caso in cui sia pronunciata l’assoluzione od il proscioglimento dell’indagato per cause che non incidono sulla materialità del fatto e non interrompono il rapporto tra la cosa ed il reato, ma anche nel caso in cui, ricorrendo l’ipotesi di cui all’art. 125 disp. att. cod. proc. pen., la sussistenza del reato venga esclusa con il provvedimento di archiviazione, essendo comunque garantita in tal caso all’indagato la possibilità di interloquire sull’applicazione della confisca in sede di incidente di esecuzione mediante il giudizio di opposizione di cui agli artt. 676 e 667, comma quarto, cod. proc. pen..
Testo Completo:
Sentenza n. 28508 del 4 giugno 2009 - depositata il 13 luglio 2009(Sezione Terza Penale, Presidente P. L. Onorato, Relatore A. M. Lombardi)
RESPONSABILITA' CIVILE - ATTRAVERSAMENTO DI MINORE SCESO DA SCUOLABUS - SEPARATE AZIONI DI RISARCIMENTO NEI CONFRONTI DELL'INVESTITORE E DEL MINISTERO
In tema di responsabilità civile per investimento a minore che, sceso dallo scuolabus, attraversava da solo al strada, le S.U. della S.C. hanno affermato che il giudicato formatosi in un primo giudizio, cui non ha partecipato il Ministero P.I., riguarda soltanto la misura del danno conseguente all’evento e il comportamento colposo del conducente dell’auto, ma non anche tutte le autonome e distinte condotte poste in essere da tutti coloro che, in tesi, possono ritenersi responsabili dell’evento, sicché, nel secondo giudizio, il detto Ministero può opporre, ai sensi dell’art. 1306, secondo comma, cod. civ., la sentenza pronunziata tra il creditore e il condebitore in solido solo nei limiti indicati, mentre non é precluso l’accertamento sulla rilevanza della diversa e autonoma condotta negligente della scuola e, quindi, del Ministero.
Testo Completo:
Sentenza n. 16503 del 15 luglio 2009 (Sezioni Unite Civili, Presidente V. Carbone, Relatore M. Finocchiaro)
Il giudice che dichiara, quale che sia lo stato o il grado, l’inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni deve disporre la distruzione della relativa documentazione e tale decisione deve essere eseguita solo dopo che sia divenuta irrevocabile.
Testo Completo:
Sentenza n. 25590 del 7 luglio 2009 - depositata il 18 giugno 2009(Sezione Seconda Penale, Presidente F. Pagano, Relatore G. Rago)
STUPEFACENTI – L. N. 49 DEL 2006 - USO DI GRUPPO – PENALE IRRILEVANZA –
Il c.d. consumo di gruppo di sostanze stupefacenti, nel duplice caso del componente del gruppo che abbia ricevuto dagli altri mandato di acquistare la sostanza e dell’acquisto da parte di tutti della sostanza medesima, è penalmente rilevante, dopo la novella introdotta con la legge n. 49 del 2006, non potendo esso rientrare nella nozione normativa di uso esclusivamente personale che compare nel novellato art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990.
Testo Completo:
Sentenza n. 23574 del 6 maggio 2009 - depositata il 6 giugno 2009(Sezione Seconda Penale, Presidente F. Pagano, Relatore G. Rago)
STUPEFACENTI – DETENZIONE A FINE DI CESSIONE – IPOTESI ATTENUATA – SOSTITUZIONE DELLA PENA – DURATA DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’
La Corte ha precisato che in caso di applicazione della sanzione sostitutiva prevista dell’art. 73, comma 5-bis d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, la durata del lavoro sostitutivo non può essere superiore alla pena detentiva cui l’imputato è stato condannato, nel senso che la prestazione lavorativa deve essere eseguita nel periodo corrispondente a quello necessario all’espiazione della sanzione detentiva.
Testo Completo:
Sentenza n. 30089 del 26 giugno 2009 - depositata il 20 luglio 2009
(Sezione Prima Penale, Presidente G. Silvestri, Relatore R. Bricchetti)
DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO – UTILIZZAZIONE ILLECITA DI CARTE DI CREDITO O DI PAGAMENTO - ABROGAZIONE DELL'ART. 12 DEL D.L. N. 143 DEL 1991
Con la decisione in esame la Corte ha affermato, in relazione al delitto di utilizzazione illecita di carte di credito o di pagamento, che sussiste continuità normativa tra l’abrogata fattispecie dell’art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143 (conv. con modd. in L. 5 luglio 1991, n. 197) e quella oggi contemplata dall’art. 55, comma nono, del D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231.
Testo Completo:
Sentenza n. 24527 del 29 maggio 2009 - depositata il 12 giugno 2009
(Sezione Seconda Penale, Presidente F. Pagano, Relatore P. Davigo)
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