La Corte, ribadendo l’orientamento già affermatosi in sede civile (SS.UU. n. 5044 del 2004, n. 14199 e n. 14201 del 2008) e penale (da ultimo, in particolare, Sez. I, n. 31171 del 2008), ha ritenuto inoperante il principio consuetudinario internazionale di immunità degli Stati dalla giurisdizione per atti compiuti “iure imperii” nel caso di gravi violazioni del diritto umanitario. Secondo la Corte, la violazione dei diritti fondamentali dell’uomo che contraddistingue i crimini contro l’umanità segna il “punto di rottura tollerabile” della sovranità, di talchè il rispetto della “sovrana eguaglianza” degli Stati deve restare privo di effetti. Nel caso di specie, la Germania era stata condannata, in qualità di responsabile civile, al pagamento dei danni in favore delle vittime di gravissimi reati compiuti in Italia da militari tedeschi nel periodo di guerra.
Testo Completo:
Sentenza n. 1072 del 21 ottobre 2008 - depositata il 13 gennaio 2009(Sezione Prima Penale, Presidente E. Fazzioli, Relatore A. M. Lombardi)
Testo Completo:
Sentenza n. 1072 del 21 ottobre 2008 - depositata il 13 gennaio 2009(Sezione Prima Penale, Presidente E. Fazzioli, Relatore A. M. Lombardi)