Ultime dalla Cassazione

Sentenze e massime della Corte di Cassazione - Ultimi orientamenti giurisprudenziali.
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sabato 29 ottobre 2011

DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO - APPROPRIAZIONE INDEBITA - SOMME TRATTENUTE DAL DATORE DI LAVORO SULLA RETRIBUZIONE DEL DIPENDENTE E DESTINATE A TERZI CREDITORI DI QUEST'ULTIMO - OMESSO VERSAMENTO - CONSEGUENZE

DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO - APPROPRIAZIONE INDEBITA - SOMME TRATTENUTE DAL DATORE DI LAVORO SULLA RETRIBUZIONE DEL DIPENDENTE E DESTINATE A TERZI CREDITORI DI QUEST'ULTIMO - OMESSO VERSAMENTO - CONSEGUENZE

Le Sezioni unite penali hanno ribadito (sulla scia di Cass., sez. un., 27 ottobre 2004, n. 1327/05, Li Calzi) che "non integra il reato di appropriazione indebita, ma mero illecito civile, la condotta del datore di lavoro che ha omesso di versare al cessionario la quota di retribuzione dovuta al lavoratore e da questo ceduta al terzo". Si è, in particolare, osservato che "la regola della acquisizione per confusione del denaro e delle cose fungibili nel patrimonio di colui che le riceve non opera ai fini della nozione di altruità accolta nell'art. 646 cod. pen.", e che "può essere ritenuto responsabile di appropriazione indebita colui che, avendo ricevuto una somma di denaro o altro bene fungibile per eseguire o in esecuzione di un impiego vincolato, se l'appropri dandogli destinazione diversa e incompatibile con quella dovuta", laddove "non potrà invece ritenersi responsabile di appropriazione indebita colui che non adempia ad obbligazioni pecuniarie cui avrebbe dovuto far fronte con quote del proprio patrimonio non conferite e vincolate a tale scopo".



Testo Completo: Sentenza n. 37954 del 25 settembre 2011 - depositata il 20 ottobre 2011



(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore M. S. Di Tomassi)



INTERCETTAZIONI TELEFONICHE – FILES AUDIO – DIRITTO DI ACCESSO DELLA DIFESA – ISTANZA – AUTORIZZAZIONE DEL PM – OBBLIGO DI COMUNICAZIONE – ESCLUSIONE

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE – FILES AUDIO – DIRITTO DI ACCESSO DELLA DIFESA – ISTANZA – AUTORIZZAZIONE DEL PM – OBBLIGO DI COMUNICAZIONE – ESCLUSIONE

La Corte ha precisato che non sussiste, perché non previsto, alcun obbligo di comunicazione al difensore del provvedimento con cui il pubblico ministero ha deciso sulla sua istanza di accedere alle registrazioni delle intercettazioni telefoniche utilizzate per l’adozione di una misura cautelare e che pertanto è onere dello stesso difensore informarsi presso l’ufficio della parte pubblica dell’eventuale accoglimento ovvero del rigetto della suddetta istanza o anche solo della sua mancata considerazione. Nella fattispecie la difesa aveva presentato istanza di audizione delle registrazioni in vista dell’udienza di riesame, nel corso della quale aveva eccepito di non essere stato posto in grado di esercitare il diritto di accesso perché l’autorizzazione del pubblico ministero gli era stata comunicata via fax solo il giorno precedente all’udienza medesima, adempimento la cui asserita tardività la Corte ha ritenuto non sussistere, ritenendo per l’appunto che spetti alla difesa attivarsi tempestivamente per prendere cognizione della sorte dell’istanza formulata.



Testo Completo: Sentenza n. 38673 del 7 ottobre 2011 - depositata il 25 ottobre 2011



(Sezione Sesta Penale, Presidente G. De Roberto, Relatore A. Petruzzellis)



lunedì 17 ottobre 2011

DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA – MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA – COMPORTAMENTI IPERPROTETTIVI DEL FIGLIO MINORE – REATO – SUSSISTENZA

DELITTI CONTRO LA FAMIGLIA – MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA – COMPORTAMENTI IPERPROTETTIVI DEL FIGLIO MINORE – REATO – SUSSISTENZA

La Corte ha affermato la configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia in relazione a comportamenti iperprotettivi tenuti dal genitore nei confronti del figlio minore e tali da incidere sullo sviluppo psicofisico dello stesso, sottolineando come ai fini della sussistenza del reato non rileva il grado di percezione del maltrattamento da parte della vittima minorenne e, tantomeno, il suo consenso. (Nel caso di specie la madre, in concorso con il nonno del minore, aveva nel tempo e fino all’età preadolescenziale di quest’ultimo posto in essere atteggiamenti qualificati dal giudice del merito come eccesso di accudienza e consistiti nell’impedimento di rapporti con coetanei, nell’esclusione del minore dalle attività inerenti la motricità, anche quando organizzate dall’istituzione scolastica, nonché nell’induzione della rimozione della figura paterna, costantemente dipinta in termini negativi, fino ad impedire allo stesso minore di utilizzare il cognome del padre).



Testo Completo: Sentenza n. 36503 del 23 settembre 2011 - depositata il 10 ottobre 2011



(Sezione Sesta Penale, Presidente N. Milo, Relatore L. Lanza)



IMPIEGO PUBBLICO – IMPIEGATI DELLO STATO – PERSONALE SCOLASTICO ATA DIPENDENTE DEGLI ENTI LOCALI – TRASFERIMENTO NEI RUOLI DEL PERSONALE STATALE

IMPIEGO PUBBLICO – IMPIEGATI DELLO STATO – PERSONALE SCOLASTICO ATA DIPENDENTE DEGLI ENTI LOCALI – TRASFERIMENTO NEI RUOLI DEL PERSONALE STATALE

– COLLOCAMENTO IN POSIZIONE MENO FAVOREVOLE – ESCLUSIONE – FONDAMENTO – VALUTAZIONE DEL GIUDICE – NECESSITA’ - CONTENUTO

In tema di personale degli enti locali trasferito nel ruolo del personale ATA (amministrativo, tecnico, ausiliario) dello Stato ai sensi dell’art. 8, comma 2, legge n. 124 del 1999 (autenticamente interpretato dall’art. 1, comma 218, legge n. 266 del 2005), il legislatore – come precisato dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea con la sentenza 6 settembre 2011 (procedimento C-108-10) - è tenuto ad attenersi allo scopo della direttiva 77/187/CEE consistente “nell’impedire che i lavoratori coinvolti in un trasferimento siano collocati in una posizione meno favorevole per il solo fatto del trasferimento”. Ne consegue che il giudice è tenuto a valutare - ai fini dell’esercizio del potere-dovere di dare immediata attuazione alle norme dell’Unione Europea – se, all’atto del trasferimento, si sia verificato un peggioramento della condizione retributiva globalmente attribuita al lavoratore rispetto a quella goduta immediatamente prima del trasferimento stesso e, dunque, secondo un apprezzamento non limitato ad uno specifico istituto ma considerando anche eventuali trattamenti più favorevoli su altri istituti ed eventuali effetti negativi sul trattamento di fine rapporto e sulla posizione previdenziale, senza che assumano rilievo, invece, eventuali disparità con i lavoratori che, a tale data, erano già in servizio presso il cessionario.



Testo Completo: Sentenza n. 20980 del 12 ottobre 2011



(Quarta Sezione Lavoro, Presidente F. Roselli, Relatore P. Curzio)



venerdì 14 ottobre 2011

COMPETENZA – COMPETENZA PER MATERIA - IMPUGNAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI FERMO AMMINISTRATIVO – RELATIVO A CREDITI DI NATURA NON TRIBUTARIA – COMPETENZA DEL TRIBUNALE

COMPETENZA – COMPETENZA PER MATERIA - IMPUGNAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI FERMO AMMINISTRATIVO – RELATIVO A CREDITI DI NATURA NON TRIBUTARIA – COMPETENZA DEL TRIBUNALE

Le Sezioni Unite hanno ritenuto che nel caso in cui sia impugnato un provvedimento di fermo amministrativo (o anche un semplice “preavviso) relativo a crediti non di natura tributaria sia competente, ratione materiae, sempre il tribunale, in virtù della natura esecutiva del provvedimento in discussione.



Testo Completo: Sentenza n. 20931 del 12 ottobre 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore M. D'Alonzo)



TRIBUTI – ESENZIONI ED AGEVOLAZIONI - AGEVOLAZIONE EX ART. 6 D.P.R. N. 601 DEL 1973 – APPLICABILITA’ ALLE ASL

TRIBUTI – ESENZIONI ED AGEVOLAZIONI - AGEVOLAZIONE EX ART. 6 D.P.R. N. 601 DEL 1973 – APPLICABILITA’ ALLE ASL

ESISTENZA DI UN CONTRASTO IN GIURISPRUDENZA E QUESTIONE DI MASSIMA RILEVANZA – RIMESSIONE AL PRIMO PRESIDENTE PER L’EVENTUALE ASSEGNAZIONE ALLE SEZIONI UNITE La sezione tributaria ha rimesso al Primo Presidente - ritenendo trattarsi di questione su cui vi è contrasto in giurisprudenza e comunque di questione di massima rilevanza - la questione se debba applicarsi l’agevolazione espressamente prevista dall’art. 6 del d.P.R. n. 601 del 1973 per le aziende ospedaliere anche alle ASL.



Testo Completo: Ordinanza interlocutoria n. 20563 del 7 ottobre 2011



(Sezione Quinta Civile, Presidente M. Pinetti, Relatore S. Bognanni)

SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - INGIUSTIFICATA INOSSERVANZA DELL'ORDINE DI ALLONTANAMENTO DEL QUESTORE - MODIFICA NORMATIVA INTRODOTTA DAL D.L. N. 89/2011, CONV. NELLA L. N. 129/2011 - NUOVA INCRIMINAZIONE - CONSEGUENZE

SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - INGIUSTIFICATA INOSSERVANZA DELL'ORDINE DI ALLONTANAMENTO DEL QUESTORE - MODIFICA NORMATIVA INTRODOTTA DAL D.L. N. 89/2011, CONV. NELLA L. N. 129/2011 - NUOVA INCRIMINAZIONE - CONSEGUENZE

A seguito del D.L. 23 giugno 2011, n. 89, convertito con modificazioni nella L. 2 agosto 2011, n. 129 - recante disposizioni urgenti per completare l’attuazione della direttiva comunitaria concernente la libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari - la nuova formulazione del reato di ingiustificata inosservanza dell'ordine di allontanamento del questore di cui all’art. 14, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 286/1998, non può ritenersi in continuità normativa con la precedente disposizione, dando luogo ad una nuova incriminazione, applicabile in quanto tale solo ai fatti verificatisi dopo l’entrata in vigore della normativa sopra citata.



Testo Completo: Sentenza n. 36446 del 23 settembre 2011 - depositata il 10 ottobre 2011



(Sezione Prima Penale, Presidente S. Chieffi, Relatore R. Capozzi)



SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - INGIUSTIFICATA INOSSERVANZA DELL'ORDINE DI ALLONTANAMENTO DEL QUESTORE DI CUI ALL'ART. 4, COMMA 5-QUATER, D.LGS. N. 286/1998

SICUREZZA PUBBLICA - STRANIERI - INGIUSTIFICATA INOSSERVANZA DELL'ORDINE DI ALLONTANAMENTO DEL QUESTORE DI CUI ALL'ART. 4, COMMA 5-QUATER, D.LGS. N. 286/1998

MODIFICA NORMATIVA INTRODOTTA DAL D.L. N. 89/2011, CONV. NELLA L. N. 129/2011 - NUOVA INCRIMINAZIONE - CONSEGUENZE A seguito del D.L. 23 giugno 2011, n. 89, convertito con modificazioni nella L. 2 agosto 2011, n. 129 - recante disposizioni urgenti per completare l’attuazione della direttiva comunitaria concernente la libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari - la nuova formulazione del reato di ingiustificata inosservanza dell'ordine di allontanamento del questore di cui all’art. 14, comma 5-quater, del D.Lgs. n. 286/1998, non può ritenersi in continuità normativa con la precedente disposizione, dando luogo ad una nuova incriminazione, applicabile in quanto tale solo ai fatti verificatisi dopo l’entrata in vigore della normativa sopra citata.



Testo Completo: Sentenza n. 36451 del 23 settembre 2011 - depositata il 10 ottobre 2011



(Sezione Prima Penale, Presidente S. Chieffi, Relatore R. Capozzi)

lunedì 3 ottobre 2011

DIRITTI DELLA PERSONALITA' - RISERVATEZZA

DIRITTI DELLA PERSONALITA' - RISERVATEZZA

La Corte di Cassazione, dopo aver premesso che la protezione assegnata ai dati sensibili è più forte e qualitativamente diversa da quella assegnata ai dati meramente personali, ha stabilito che la salute di un minore costituisce dato personale e sensibile e come tale tutelabile, ai sensi del codice sulla riservatezza, sia dal minore stesso sia da altre persone, come i genitori, ai quali la legge (nella specie, la n. 104 del 1992) riconosca il diritto di ottenere un beneficio come conseguenza di un obbligo di assistenza.



Testo Completo: Sentenza n. 19365 del 22 settembre 2011



(Sezione Prima Civile, Presidente U. Vitrone, Relatore G. M. Berruti)



APPALTO – PROCEDIMENTO DI AGGIUDICAZIONE – AUTOCERTIFICAZIONE DA PARTE DEL PRIVATO – POTERI DI CONTROLLO DELLA P.A.

APPALTO – PROCEDIMENTO DI AGGIUDICAZIONE – AUTOCERTIFICAZIONE DA PARTE DEL PRIVATO – POTERI DI CONTROLLO DELLA P.A.

La Corte di Cassazione ha stabilito che il potere di autocertificazione riconosciuto al privato nei casi previsti dalla legge non è svincolato da ogni controllo sulla veridicità della stessa autocertificazione da parte della P.A., la quale è tenuta a verificare la complessiva affidabilità dei concorrenti nell’aggiudicazione delle gare di appalto, anche mediante riscontro diretto dei dati del casellario giudiziario, essendo, a tal fine, il certificato richiesto da soggetti diversi dall’interessato equiparato a quello richiesto dall’interessato stesso.



Testo Completo: Sentenza n. 19364 del 22 settembre 2011



(Sezione Prima Civile, Presidente U. Vitrone, Relatore G. M. Berruti)



LAVORO - LAVORO SUBORDINATO - CONTRATTO COLLETTIVO - INCENTIVI PER L'ESODO ANTICIPATO DAL LAVORO - ACCORDO COLLETTIVO - PATTUIZIONE DEL COMPENSO AL NETTO DELLE RITENUTE FISCALI – LEGITTIMITA’ E AMMISSIBILITÀ DELL'ACCORDO

LAVORO - LAVORO SUBORDINATO - CONTRATTO COLLETTIVO - INCENTIVI PER L'ESODO ANTICIPATO DAL LAVORO - ACCORDO COLLETTIVO - PATTUIZIONE DEL COMPENSO AL NETTO DELLE RITENUTE FISCALI – LEGITTIMITA’ E AMMISSIBILITÀ DELL'ACCORDO

È ammissibile e legittimo l'accordo collettivo che, mediante la previsione della misura "al netto" di trattamenti incentivanti la risoluzione anticipata dei rapporti di lavoro, compensi la diversità di disciplina fiscale correlata all'età del lavoratore al momento dell'esodo atteso che, nell'ambito dei rapporti di lavoro di diritto privato, la disciplina contrattuale non è vincolata dal principio di parità di trattamento e la pattuizione, oltre a rispondere all’interesse della funzionalità ed economicità dell’impresa e a quello dei lavoratori, non contraddice la disciplina sulla misura e la riscossione degli oneri fiscali a carico dei lavoratori perché comporta la determinazione "per relationem" dell'ammontare effettivo o lordo della prestazione.



Testo Completo: Sentenza n. 17079 dell'8 agosto 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore S. Toffoli)



sabato 1 ottobre 2011

PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE - ELEZIONE DA PARTE DEI CONSIGLI DELL’ORDINE –

PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE - ELEZIONE DA PARTE DEI CONSIGLI DELL’ORDINE –

INCIDENZA SULLA IMPARZIALITA’, AUTONOMIA ED INDIPENDENZA DEL CONSIGLIO NAZIONALE QUALE GIUDICE DISCIPLINARE - QUESTIONE DI LEGITTIMITA’ COSTITUZIONALE – MANIFESTA INFONDATEZZA

E’ manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 104, 108 e 111 Cost. – per asserito contrasto con i principi di imparzialità, indipendenza ed autonomia dell’organo giudicante - la questione di legittimità costituzionale dell’art. 52 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, come sostituito dall’art. 21 del d.lgs. lgt. 23 novembre 1944, n. 382, il quale, nel prevedere che i membri del Consiglio Nazionale Forense (CNF) sono nominati dai Consigli dell’Ordine degli avvocati (COA) di ciascun distretto di corte d’appello, consente che parte del procedimento di impugnazione della decisione dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione sia, per l’appunto, il soggetto (COA) che, su base distrettuale, ha concorso alla costituzione dell’organo che ha emesso la decisione impugnata.



Testo Completo: Sentenza n. 17064 dell' 8 agosto 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore M. R. San Giorgio)



PERSONE GIURIDICHE – RESPONSABILITA’ DA REATO DEGLI ENTI – REATO PRESUPPOSTO – FALSITA’ NELLE RELAZIONI O NELLE COMUNICAZIONI DELLE SOCIETA’ DI REVISIONE - ESCLUSIONE

PERSONE GIURIDICHE – RESPONSABILITA’ DA REATO DEGLI ENTI – REATO PRESUPPOSTO – FALSITA’ NELLE RELAZIONI O NELLE COMUNICAZIONI DELLE SOCIETA’ DI REVISIONE - ESCLUSIONE


Le Sezioni Unite hanno stabilito che il d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, nell’abrogare e riformulare il contenuto precettivo dell’art. 174-bis T.U.F. (Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione), non ha influenzato in alcun modo la disciplina propria della responsabilità amministrativa da reato dettata dall’art. 25-ter d.lgs. n. 231 del 2001, poiché le relative fattispecie non sono richiamate da questo testo normativo e non possono conseguentemente costituire fondamento di siffatta responsabilità.

Sentenza n. 34476 del 23 giugno 2011 - depositata il 22 settembre 2011



(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore G. G. Sandrelli)

STUPEFACENTI – ASSOCIAZIONE DI LIEVE ENTITA’ – REGIME CUSTODIALE EX ART. 275 COMMA 3 COD. PROC. PEN. – APPLICABILITA’ – ESCLUSIONE

STUPEFACENTI – ASSOCIAZIONE DI LIEVE ENTITA’ – REGIME CUSTODIALE EX ART. 275 COMMA 3 COD. PROC. PEN. – APPLICABILITA’ – ESCLUSIONE

Le Sezioni Unite, sul presupposto che la fattispecie dell’associazione finalizzata alla commissione di fatti di lieve entità di traffico illecito di sostanze stupefacenti ex art. 74, comma sesto, del d. P.R. n. 309 del 1990 è ipotesi autonoma di reato e non mera ipotesi attenuata del reato di cui al comma primo, hanno affermato che la stessa non è soggetta al regime, derogatorio rispetto alla disciplina ordinaria, e da interpretarsi restrittivamente, di presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della misura della custodia cautelare in carcere, ex art. 275, comma terzo, cod. proc. pen.



Testo Completo: Sentenza n. 34475 del 23 giugno 2011 - depositata il 22 settembre 2011



(Sezioni Unite Penali, Presidente E. Lupo, Relatore M. C. Siotto)



ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - ILLECITI DISCIPLINARI - ART. 2, COMMA 1, LETT. Q), D.LGS N. 109 DEL 2006 - RITARDO INGIUSTIFICATO NEL DEPOSITO DI PROVVEDIMENTI

ORDINAMENTO GIUDIZIARIO - DISCIPLINA DELLA MAGISTRATURA - ILLECITI DISCIPLINARI - ART. 2, COMMA 1, LETT. Q), D.LGS N. 109 DEL 2006 - RITARDO INGIUSTIFICATO NEL DEPOSITO DI PROVVEDIMENTI

Le Sezioni Unite hanno affermato, con riferimento all’illecito disciplinare di cui all’art. 2, comma 1, lett. q), d.lgs n. 109 del 2006, che la durata di un anno nel ritardo del deposito dei provvedimenti giurisdizionali, rende non giustificabile la condotta del magistrato incolpato, a meno che non siano allegate dallo stesso magistrato e/o accertate dalle sezione disciplinare del CSM circostanze eccezionali che giustifichino il superamento di tale termine.

Testo Completo: Sentenza n. 18697 del 13 settembre 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore F. Forte)



GIURISDIZIONE – BENEFICI FISCALI PER LE VITTIME DEL TERRORISMO – GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO – SUSSISTENZA

GIURISDIZIONE – BENEFICI FISCALI PER LE VITTIME DEL TERRORISMO – GIURISDIZIONE DEL GIUDICE ORDINARIO – SUSSISTENZA

In tema di benefici economici per le vittime del terrorismo, sussiste la giurisdizione del giudice ordinario (e non già quella esclusiva delle commissioni tributarie), in base al procedimento speciale gli art. 11 e 12 della legge 3 agosto 2004, n. 206, anche in riferimento a controversie aventi ad oggetto il beneficio dell’esenzione dall’Irpef delle somme erogate a titolo di pensione.



Testo Completo: Sentenza n. 17078 dell' 8 agosto 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore S. Toffoli)



PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) – CONTRIBUTI ASSICURATIVI – SOGGETTI OBBLIGATI

PREVIDENZA (ASSICURAZIONI SOCIALI) – CONTRIBUTI ASSICURATIVI – SOGGETTI OBBLIGATI

Le Sezioni Unite, nell’affermare l’effettività della natura di interpretazione autentica dell’art. 12, comma 11 del d.l. n. 78 del 2010 (convertito con modificazioni nella legge n. 122 del 2010) dell’art. 1, comma 208, legge n. 662 del 1996, hanno stabilito che, in caso di svolgimento di una pluralità di attività autonome, il principio dell’assoggettamento all’assicurazione prevista per l’attività prevalente opera solamente con riguardo alle attività esercitate in forma d’impresa da commercianti, artigiani o coltivatori diretti e sempreché per la diversa attività autonoma da questi esercitata non sia prevista obbligatoriamente l’iscrizione alla gestione previdenziale separata.



Testo Completo: Sentenza n. 17076 dell' 8 agosto 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente P. Vittoria, Relatore G. Amoroso)



PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – ISCRIZIONE DI DIRITTO ALL’ALBO DEGLI AVVOCATI DA PARTE DI GIUDICE TRIBUTARIO – CONFIGURABILITA’ – ESCLUSIONE

PROFESSIONI E PROFESSIONISTI – ISCRIZIONE DI DIRITTO ALL’ALBO DEGLI AVVOCATI DA PARTE DI GIUDICE TRIBUTARIO – CONFIGURABILITA’ – ESCLUSIONE

Non è consentita l'iscrizione di diritto del giudice tributario nell'albo degli avvocati sulla base del mero decorso dell'arco temporale stabilito dalla legge per i magistrati professionali.



Testo Completo: Sentenza n. 17068 dell' 8 agosto 2011



(Sezioni Unite Civili, Presidente R. Preden, Relatore M. R. San Giorgio)